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Le palle di Hdemia...




















Comunicato stampa "natale è una palla"

Milano dal 13 al 20 dicembre 2008 – Si terrà presso Brandstorming, il temporary store di Borderline - struttura specializzata in marketing esperienziale, l’Evento “Natale è una Palla”. Ogni giorno dalle 17,00 alle 22,00 in Viale Corsico n.3 sarà possibile ammirare l’esposizione curata da Riccardo Pirovano, scenografo di numerosi progetti cinematografici. Il creativo Diego Cajelli e lo scultore Andrea Gambugiati sono solo alcuni dei famosi artisti che, insieme agli alunni dell’Accademia di Comunicazione di Milano, esporranno per l’occasione le proprie opere e creeranno delle palline di Natale ad ‘edizione limitata’ il cui ricavato andrà in beneficenza all’Associazione Ai.Bi., da più di 20anni impegnata nella lotta contro l’emergenza abbandono affinché ogni bambino abbia il diritto di essere figlio e di avere una famiglia.

Natale è una palla: pronti a partire!

Aspettando "Natale è una palla"

Dal 13 al 20 dicembre 2008 si terrà presso Brandstorming via Corsico 3, Milano, l’evento “Natale è una palla”.

Why Not Art: more photo!


Why Not Art

Grande successo per Why Not Art, la vetrina milanese per i talenti emergenti organizzata nello spazio Brand-storming di Milano. Code all'ingresso, musica a tutto volume, atmosfera rilassata e numerossimi appassionati che si sono dati appuntamento per vedere le opere di due giovani artisti metropolitani: Chiara Capellini e Fabrizio Sarti, alias Sea Creative .

tratto da http://www.menstyle.it


Why Not Art

Milano, zona Navigli. Il cuore storico della città si è vestito dei colori della Street art. Giovedì 18 settembre lo spazio Brand-Storming (via Corsico n.3) ha aperto le sue porte a Why Not Art, la rassegna dedicata a giovani talenti metropolitani.

Dalle 19 alle 24 una serata alternativa, all'insegna di un'arte insolita e poco esplorata, nella quale art director, grafici, media buyer, giornalisti e creativi possono confrontarsi, riflettere e anche, perché no?, scatenarsi sulle note del dj set curato da by Sae Institute.


Ad aprire la rassegna è stato Fabrizio Sarti alias Sea Creative, che con i suoi graffiti dal 1995 "imbratta" muri e treni, e la talentuosa Chiara Capellini, che si autodefinisce: "'I am addicted to the poison of my colorful drug".

tratto da http://www.menstyle.it

SBK™ Temporary Store

Potevamo noi mancare al salone del mobile?


Ovviamente no, e infatti grazie agli amici di ninjamarketing e SBK™ abbiamo dato vita al SBK™ Temporary Store.

Il nostro spazio trasformista ha ospitato “L’arte della velocità”: moto del Campionato Mondiale Superbike, carene e marmitte, gomme e pistoni, pezzi di alto design usati dai piloti durante le competizioni sono stati esposti e presentati come opere d’arte.
Il successo dell’operazione è stato garantito grazie anche alla partecipazione all’evento di Fleur Beverly, artista neo futurista, che ha affiancato alle opere la sua personale “hit the road”, un lavoro interamente dedicato al mondo delle corse su due ruote.

L’orario giornaliero prevedeva la chiusura serale alle 21 ma l’afflusso è stato tale che prima di mezzanotte non siamo mai riusciti a tornare a casa!

Un ambiente decisamente atipico che comprendeva sia i classici avventori del salone che tanti centauri che da tutto il nord Italia sono arrivati per vedere la moto di Haga Noriyuk appesa al muro e reinterpretata come installazione.

Nel corso della manifestazione SBK™ ha distribuito voucher di sconto del 10% per l’acquisto dei biglietti per la gara che si terrà il 9, 10 & 11 Maggio, presso il circuito di Monza.

Nicola Padovani in mostra

Quello di Nicola Padovani è un percorso di appropriazione. Ricognizione e riconoscimento.

Lontano dall’essere mera catalogazione, le opere segnano passaggi successivi di un’indagine prima di tutto autobiografica, ma che, come spesso accade, si rivela come paradigma e come exemplum anche per gli altri.
Le prime opere, astratte, presentano in nuce diversi aspetti della ricerca affrontata nei cicli successivi: un materiale straordinario, ma ancora informe e caotico. Da questo universo di segni scaturiscono alcune forme della realtà oggettuale: affermando l’esistente è possibile comprenderlo. Nominare le cose è l’atto umano per eccellenza (Adamo dà un nome, e quindi un’esistenza, a tutto il creato e, in questo modo se ne appropria).
Nel dipingerli, l’artista rende propri dapprima piccoli oggetti, sedie o sgabelli, poi, a poco a poco, esplora porzioni di spazio sempre più ampie, fino ad abbracciare interi palazzi e città.
In tutte queste opere c’è, tuttavia, un elemento che inquieta: le strutture sono instabili, le sedie traballano e i palazzi risultano sghembi.
Come per trovare un perno alla porzione di mondo scoperta, l’artista si rivolge allora a se stesso, realizzando il ciclo degli autoritratti.
La valenza affermativa dell’autoritratto è evidente, ancor più considerando che l’artista si racconta non soltanto nel presente, ma anche e soprattutto nel passato, come in una sorta di “ricerca del tempo perduto”. E in questa ricerca affiorano ansie e paure di fronte alle quali l’artista pone se stesso e noi insieme a lui.
L’ultima serie di opere è, infatti, costituita da numerosi ritratti in cui la visione è ravvicinata. Volti deformati da smorfie e bambini mascherati ci guardano e noi li ri-guardiamo. Siamo di fronte alle nostre stesse maschere, ai condizionamenti che ci danno forma fin dall’infanzia. Non esiste un’età dell’innocenza pura. Queste maschere sono allo stesso tempo una condanna e una salvezza: da una parte ci snaturano, ma, dall’altra, senza di esse non potremmo vivere nel mondo. Sono come protesi che ci trasformano in freaks in mezzo a freaks.
L’artista le mostra prima di tutto a se stesso, ma siamo chiamati anche noi a riconoscerle e accettarle. In questo modo prendiamo coscienza di noi stessi.
Nessun insegnamento morale. Solo constatazioni, ricognizioni e appropriazioni. Se noi diamo un nome, un’immagine, alle strutture che ci determinano e delle quali diveniamo parte, possiamo riconoscerle e guardarle con serenità, senza più alcuna inquietudine.

Roberta Gnagnetti