E' tornato il BrandBazar!




Offerte di Natale





Come potete vedere qui di seguito abbiamo 4 nuove location, in offerta Last Minute per questo natale!
Per maggiori informazioni contattate il nostro responsabiele
Paco Salvini al +39 393 99 07 241
















Padovani in mostra!




BrandStorming entra in Corto Circuito


Corto-Circuito nasce come un “evento cappello” per poter coordinare e dare quindi maggior visibilità possibile a tutte quelle manifestazioni dedicate all’arte contemporanea, (intesa nella sua accezione più ampia e che comprende quindi arti plastiche e visive, performance, installazioni, ecc.) che rendono unico, a Milano, il “distretto 20144”.

L’obbiettivo di Corto-Circuito e di poter creare, con una periodicità il più regolare possibile, “un grande vernissage in contemporanea di più spazi”.
Riuscire dunque a far sì che gli sforzi di comunicazione e diffusione di ogni singola galleria o spazio espositivo possano rendere di più.
Creare cioè per una serata un circuito di opening e inaugurazioni che sia corto nel senso da percorrere per gli spettatori e visitanti in modo da poterli incuriosire a visitare le altre locations che aderiscono alla manifestazione.

Nicola Padovani: Places



Inaugurazione giovedi 19 novembre ore 18:30
Aggiungi immagine

Gli aspetti della vita psichica visti nella loro intima relazione con i fenomeni esterni sono molteplici, come molteplici sono le meditazioni che se ne possono trarre a riguardo.

Relazioni umane, costituzioni sociali, storia di un luogo, prosperità o mancanza di stimoli sonori, visivi e quant’altro, sono tutti elementi che contribuiscono alla nascita di contesti potenzialmente capaci di risvegliare stati d’animo, dai più semplici ai più tortuosi.

D’altro canto, e questo è il caso dell’universo creativo, gli stessi stati d’animo possono rinascere dalla mano dell’artista a livello figurativo, facendo sì che sia il lato emozionale a creare a sua volta luoghi, contesti ed architetture che in questo caso divengono suoi specifici simboli.
Si tratta di una relazione a due livelli, dove nel primo l’individuo si confronta con l’ambiente esterno, reale, quotidiano, mentre nel secondo, lo stesso individuo dà vita ad un contesto proprio filtrato da aspetti marginali e focalizzato sulla propria interpretazione e reazione al primo livello. Alla base degli ultimi lavori di Nicola Padovani giace una riflessione che si realizza nello stretto rapporto tra situazione psichica e un ambiente oppressivo che scatena fenomeni degenerativi e il conseguente disequilibrio identitario.
L’esperienza di vita vissuta viene dunque rielaborata e ripresentata a livello figurativo, per cui alla mancanza di riferimenti oggettivi all’interno della sfera quotidiana controbilanciano gli spazi cupi dalla prospettiva accentuata, che corrono verso un punto di cui non si conoscerà la fine, così come la disarmonia relazionale porterà alla disarmonia e all’incoerenza dei rapporti tra gli oggetti all’interno dello spazio creativo.
Se dapprima troveremo una maggiore attenzione verso la rappresentazione di interni, che solo con la loro vuotezza, senza la necessità di ulteriori supporti, riusciranno a comunicare un chiaro senso di instabilità, più avanti la scena si sposterà verso l’esterno, meno surreale e con maggiori riferimenti alla realtà, supportato a questo punto da animali da un primo momento ampiamente riconoscibili, in cui lo sbandamento viene percepito dall’impossibilità di una compresenza logica ed effettiva dei due elementi (uno squalo non potrebbe mai nuotare negli spazi aperti di una Milano nebbiosa) e in un secondo momento da animali riconoscibili solo ad un primo sguardo, traditori nelle loro fattezze ad uno sguardo più attento, che abitano spazi disciolti, diventati solo sfondi bicromi di elementi in totale contrasto tra loro.
Ogni elemento interno all’opera compartecipa a raggiungere il medesimo obbiettivo, persino l’intero complesso materico e coloristico viene chiamato ad ausiliarne lo scopo subendo un trattamento particolare che lo vede colante, fragile e anch’esso impotente nel suo doveroso rapporto di aderenza con la tela.

Arconauta X Brandstorming

Brandstorming ha ospitato, dal 5 al 11 giugno l' esposizione di Marco Lainati






"Il piccolo laboratorio che ho aperto si chiama Arconauta, perché tutti gli oggetti che disegno li realizzo con la tecnica della saldatura ad arco.

Mi piace pensarlo come un viaggio, un esperimento, il viaggiatore nell’arco.

Lavoro soprattutto con materiale riciclato, lastre di ferro, tubi, pezzi industriali, pezzi agricoli, seghe circolari, tombini e altri oggetti che trovo in giro e che m’ incuriosiscono.

Come viaggiatore mi piace spiare i paesaggi, il sole che arriva, una nuvola, dei boschi, delle colline, la pioggia. E cerco di disegnarli nei profili delle cornici.

In questo periodo mi sto dedicando ai tagli: tagli intesi come il taglio pratico del materiale, quindi usando la fiamma ossidrica, la mola, punzonature, il plasma o, per i lamierini più leggeri, una taglierina con una lama da più di un metro; tagli intesi come il disegno, quindi obbligare l’osservatore a scegliere che parte riflettere di se stesso negli specchi, o l’avvicinarsi a dismisura per spiare una delle piccole cornici.
Se passo davanti a dei tagli del genere mi devo fermare e cercare quello che più mi piace, se sarò triste e ingobbito vedrò la fronte o solo i capelli, se sarò contento vedrò il taglio del mio bel sorriso; qualche volta di sfuggita un orecchio o più semplicemente un angolo di casa riflesso.

Sorprese, abbiamo bisogno di sorprese e curiosità."

Marco Lainati




mobiluvi




mappa di sogni







Marco Lainati è nato a Milano il 9.7.75
Si è diplomato nel corso di pittura nel 1998 all' Accademia di belle arti.
Dopo avere aperto il primo laboratorio Arconauta a Milano, nel quartiere isola, nel 2001 pensa che sarebbe bello vedere cosa succede in giro per il mondo.
Parte dall'Italia in moto per raggiungere la Papua Nuova Guinea e viaggia per un anno attraverso l'Asia.
Nel 2003 si trasferisce a vivere in Umbria, dove riapre il laboratorio Arconauta e inizia un viaggio attraverso gli ulivi.
Partecipa a diverse esposizioni collettive e collabora con LdiAI, uno studio di architettura.
Continua la progettazione di mobili e arredamento artigianali artstici per locali, ristoranti, esterni e abitazioni private.
Cura anche un pezzo di terra con centottantaquattro piante di ulivo, che fanno un buonissimo olio.

www.arconauta.it
arconauta.noblogs.org




il laboratorio

Le emozioni svelate

Passion




Inaugura oggi al Brandstoming l'ultima mostra fotografica di Jacopo Attardo.

WHAT I NEED
è il titolo emblematico dell'esposizione che altro non è che una rassegna delle emozioni umane, interpretate dall'artista stesso e velate da texture che esprimono l'emotività attraverso il colore.

La dicotomia tra i sentimenti espressi e la razionalità dell'opera si metaforizza nei veli che lasciano intuire l'espressività del volto che, in taluni ritratti in particolare, pare lotti per essere svelato.

BRANDSTORMING presenta: WHAT I NEED Photo Gallery



What I need- Jacopo Attardo



In questa nuova mostra Jacopo Attardo presenta il risultato di una ricerca che unisce un'estetica scenica dal gusto teatrale all'evocazione del viscerale più profondo.
In questi lavori si serve di un linguaggio curato, controllato, a tratti quasi pignolo per raccontare sensazioni, sentimenti e pulsioni che, in modo diametralmente opposto, sfuggono completamente al controllo di chi le prova.
È un clima coinvolgente, quello che ne risulta, che avvolge lo spettatore creando intimità: il messaggio non si pavoneggia nella supposta superiorità della dimensione artistica, né tiene alla larga il fruitore elevandosi ad opera d'eccellenza.
Tutt'altro: queste elaborazioni fotografiche e digitali, elegantemente fissate su tela, appaiono come fossero veri e proprio specchi dell'anima. Quando ci accostiamo a queste tele, siamo noi stessi i protagonisti, ci riflettiamo nella rabbia, nel desiderio, nella paura o nella serenità che sono nostre, sono di tutti, tutte diverse nelle manifestazioni individuali, ma così identiche nel disegnare quel lato misterioso ed inspiegabile che è il nostro spirito.


Jacopo Attardo, classe 1980, vive e lavora a Milano. Partito dalla fotografia, si è poi spinto verso gli incerti territori di una forte sperimentazione di sapore avanguardista, incrociando in particolari tecniche miste linguaggi e strumenti molto diversi tra loro. Svolge con regolarità la sua attività espositiva su Milano.
È rappresentato dalla Galleria MAC – Miradoli Arte Contemporanea, Milano







Daniele Miradoli


Sono arrivati i Jeans!!!


Brandstorming ha il piacere di ospitare Huggies Little Walker Jeans Temporary Store- Piccoli Jeans per Grandi Rock Star.

Dal 9 al 23 maggio, in via Corsico 3, in anteprima assoluta, trovi i pannolini Limited Edition più cool del momento... e non è tutto!

Infatti, all'interno del temporary store vestito di jeans, in un ambiente colorato, divertente e a prova di bimbo, è possibile far ritrarre il proprio bambino da un fotografo professionista mentre indossa Little Walker Jeans e gioca con gli srumenti musicali messi a sua disposizione.
Inoltre i genitori avranno l'occasione di iscrivere la propria piccola rock star alla nota agenzia di Casting MT Young.

All'inaugurazione del 9 maggio era presente il comico Dario Ballantini che, nei panni di Valentino e Vasco, ha reso indimenticabile l'evento!


...Stanno per arrivare i Jeans...

let's'have a party!

Frulight Temporary Store - Day 2



Qualche commento dal Guestbook:

Claudio il 24/04, 03:17:
"Ieri sono stato allo store dopo aver fatto jogging... un bel gelato fresco dopo l'attività fisica è l'ideale!! Complimenti agli organizzatori!!"

Dave il 24/04, 01:08:
"Un giro nell'eden mi sa che lo faccio per davvero!:)"

valentina il 23/04, 12:05:
"E' semplicemente favoloso!!! ..Domani ci torno!!"

mica il 23/04, 12:05:
"viva la gnocca e viva ancor di più se mangia un gelato che non ingrassa!"

Andrea il 23/04, 11:56:
"Fantastico... il temporary è veramente un posto per rilassarsi e divertirsi!!"

Frulight Temporary Store - Day 1

Ed ecco a voi la Color Dance!

Apre oggi il Sanson Frulight temporary store!

















Dal 22 al 26 aprile in occasione del mobile apre il Sanson Frulight temporary store, accorrete numerosi per rilassarvi nel giardino che abbiamo creato per voi nel nostro eclettico spazio.

ATTENZIONE: non è il solito allestimento con due piantine e un prosecchino che trovate al salone del mobile, ormai dovreste conoscerci, se diciamo di aver creato l'Eden da noi dovete crederci!

Tutti i giorni dalle 15 alle 22, venite da noi a rilassarvi, a farvi ipnotizzare dai nostri video mandala e a seguire i corsi per l'illuminaizione interiore del nostro Guru della Color Dance... vi aspettiamo...

Venite a raggiungere l'illuminazione da noi...






Quelli che vogliono raggiungere l'illuminazione ballando!
Vivi esperienze multisensoriali e momenti di puro divertimento. Esprimi la tua vitalità e il tuo colore.
Rilassati dal ritmo frenetico: entra in una zona di decompressione divertente e ricca di animazione.

L'EDEN è alle porte...

















Quest'anno prendetevi un momento di relax della frenesia del salone del mobile in un vero e proprio giardino dell'eden!

E non dimenticatevi di scatenarvi sulle note della Color Dance Frulight...

Restate in ascolto per maggiori dettagli....

BRANDBAZAR: un successo inaspettato













Vorremmo ringraziare tutti coloro che ieri, nonostante le condizioni climatiche avverse, sono venuti a trovarci al Brandbazar.

L’iniziativa ha riscosso un notevole successo con un’affluenza che ha superato di gran lunga le nostre apettative e un’ottima risposta da parte dei nostri avventori all’esperienza di shopping a contrattazione.

Per questo abbiamo il piacere di comunicarvi che IL BRANDBAZAR RESTERA’ APERTO PER TUTTA LA SETTIMANA CON I SEGUENTI ORARI:
Da oggi, lunedì 30 fino a venerdì 3 aprile dalle 18 alle 22, e domenica dalle 10 alle 19.

Inoltre abbiamo in serbo per voi altre sorprese che verranno communicate nel corso della settimana.

Vi aspettiamo!!!

Apre il BRANDBAZAR






















Domenica 29 marzo apre i battenti il BRANDBAZAR.

Vieni a vivere un'incredibile "Contract Shopping Experience" !!!

Contrattiamo dalle 10 alle 19
ogni ultima domenica del mese

c/o Brandstorming
via Corsico 3
Milano

Siete mai stati a Marrakesh?


Siete mai stati a Marrakesh?
Nel cuore della città c’è il Suk…




http://www.ninjamarketing.it/2009/02/05/7-ninja-a-marrakesh/



Il Suk (in arabo Suq: “luogo deputato allo scambio delle merci) è il mercato per antonomasia: brulichio di vita e di attività artigianali in cui decine e decine di bugigattoli vendono le cose più disparate.
Ma ciò che lo caratterizza maggiormente è la modalità di acquisto basata sulla contrattazione: non esiste un prezzo definito e a priori non si può sapere a quanto si acquisterà un oggetto.
Questo dipenderà dai fattori più disparati come ad esempio dal giorno o dall’ora, dalla simpatia o dall’insistenza dell’acquirente, dall’essere un turista di passaggio e di quale nazionalità, dalla disponibilità di bere un tè con il venditore o dall’avere fretta di andarsene…
Ciò che è certo, è che acquistare nel suk è un’esperienza unica nel suo genere, diversa e divertente... provare per credere!




Brandstorming presenta….










Ogni ultimo fine settimana del mese, in concomitanza con il mercato dell’antiquariato sui Navigli, chiunque potrà vivere questa incredibile esperienza: per la prima volta in Italia, uno store temporaneo a cadenza mensile venderà i suoi prodotti basandosi esclusivamente sulla contrattazione del prezzo.
I prodotti esposti, capi d’abbigliamento e accessori di brand emergenti, non avranno un prezzo imposto fisso, ma saranno soggetti agli sconti che il cliente riuscirà a “strappare” ai nostri commessi.

Fin dalla sua nascita nell’antichità, il mercato (inteso come luogo fisico) è stato il teatro dello scambio delle merci ma anche spazio generatore di dialoghi grazie all’ incontro/scontro di idee e culture differenti.

Dal mercato così inteso prende spunto il marketing meditteraneo con la sua filosofia che abbandona l’individualismo, l’invadenza e la standardizzazione del cugino anglosassone per settarsi su valori quali la peculiarità della diversità che arricchisce la condivisione, il rispetto dell’ “altro” e del pluralismo delle voci, l’affermazione della tradizione che non si chiude su sè stessa ma si apre al confronto.
Tutto questo è ciò che ci rende “mediterranei”.
Un mediterraneo che ci lega non in senso geografico, ma emotivamente ad antichi valori umanistici fondati sulle relazioni sociali, sull’autenticità, la creatività, il relativismo e per ultimo, ma non meno importante, il vissuto del tempo con I suoi rallentamenti funzionali generatori di idee ed emozioni.






“Il Mediterraneo è un pluriverso, un insieme di storia e storie, linguaggi, civiltà, incontri, scambi, culture, sapori, estetiche”
(F.Schianchi)



Fonti: F. Schianchi, F. Cassano, ninjamarketing.it

Scarica il press-kit di "natale è una palla"

Le palle di Hdemia...




















Comunicato stampa "natale è una palla"

Milano dal 13 al 20 dicembre 2008 – Si terrà presso Brandstorming, il temporary store di Borderline - struttura specializzata in marketing esperienziale, l’Evento “Natale è una Palla”. Ogni giorno dalle 17,00 alle 22,00 in Viale Corsico n.3 sarà possibile ammirare l’esposizione curata da Riccardo Pirovano, scenografo di numerosi progetti cinematografici. Il creativo Diego Cajelli e lo scultore Andrea Gambugiati sono solo alcuni dei famosi artisti che, insieme agli alunni dell’Accademia di Comunicazione di Milano, esporranno per l’occasione le proprie opere e creeranno delle palline di Natale ad ‘edizione limitata’ il cui ricavato andrà in beneficenza all’Associazione Ai.Bi., da più di 20anni impegnata nella lotta contro l’emergenza abbandono affinché ogni bambino abbia il diritto di essere figlio e di avere una famiglia.

Natale è una palla: pronti a partire!

Aspettando "Natale è una palla"

Dal 13 al 20 dicembre 2008 si terrà presso Brandstorming via Corsico 3, Milano, l’evento “Natale è una palla”.

Why Not Art: more photo!


Why Not Art

Grande successo per Why Not Art, la vetrina milanese per i talenti emergenti organizzata nello spazio Brand-storming di Milano. Code all'ingresso, musica a tutto volume, atmosfera rilassata e numerossimi appassionati che si sono dati appuntamento per vedere le opere di due giovani artisti metropolitani: Chiara Capellini e Fabrizio Sarti, alias Sea Creative .

tratto da http://www.menstyle.it


Why Not Art

Milano, zona Navigli. Il cuore storico della città si è vestito dei colori della Street art. Giovedì 18 settembre lo spazio Brand-Storming (via Corsico n.3) ha aperto le sue porte a Why Not Art, la rassegna dedicata a giovani talenti metropolitani.

Dalle 19 alle 24 una serata alternativa, all'insegna di un'arte insolita e poco esplorata, nella quale art director, grafici, media buyer, giornalisti e creativi possono confrontarsi, riflettere e anche, perché no?, scatenarsi sulle note del dj set curato da by Sae Institute.


Ad aprire la rassegna è stato Fabrizio Sarti alias Sea Creative, che con i suoi graffiti dal 1995 "imbratta" muri e treni, e la talentuosa Chiara Capellini, che si autodefinisce: "'I am addicted to the poison of my colorful drug".

tratto da http://www.menstyle.it

SBK™ Temporary Store

Potevamo noi mancare al salone del mobile?


Ovviamente no, e infatti grazie agli amici di ninjamarketing e SBK™ abbiamo dato vita al SBK™ Temporary Store.

Il nostro spazio trasformista ha ospitato “L’arte della velocità”: moto del Campionato Mondiale Superbike, carene e marmitte, gomme e pistoni, pezzi di alto design usati dai piloti durante le competizioni sono stati esposti e presentati come opere d’arte.
Il successo dell’operazione è stato garantito grazie anche alla partecipazione all’evento di Fleur Beverly, artista neo futurista, che ha affiancato alle opere la sua personale “hit the road”, un lavoro interamente dedicato al mondo delle corse su due ruote.

L’orario giornaliero prevedeva la chiusura serale alle 21 ma l’afflusso è stato tale che prima di mezzanotte non siamo mai riusciti a tornare a casa!

Un ambiente decisamente atipico che comprendeva sia i classici avventori del salone che tanti centauri che da tutto il nord Italia sono arrivati per vedere la moto di Haga Noriyuk appesa al muro e reinterpretata come installazione.

Nel corso della manifestazione SBK™ ha distribuito voucher di sconto del 10% per l’acquisto dei biglietti per la gara che si terrà il 9, 10 & 11 Maggio, presso il circuito di Monza.

Nicola Padovani in mostra

Quello di Nicola Padovani è un percorso di appropriazione. Ricognizione e riconoscimento.

Lontano dall’essere mera catalogazione, le opere segnano passaggi successivi di un’indagine prima di tutto autobiografica, ma che, come spesso accade, si rivela come paradigma e come exemplum anche per gli altri.
Le prime opere, astratte, presentano in nuce diversi aspetti della ricerca affrontata nei cicli successivi: un materiale straordinario, ma ancora informe e caotico. Da questo universo di segni scaturiscono alcune forme della realtà oggettuale: affermando l’esistente è possibile comprenderlo. Nominare le cose è l’atto umano per eccellenza (Adamo dà un nome, e quindi un’esistenza, a tutto il creato e, in questo modo se ne appropria).
Nel dipingerli, l’artista rende propri dapprima piccoli oggetti, sedie o sgabelli, poi, a poco a poco, esplora porzioni di spazio sempre più ampie, fino ad abbracciare interi palazzi e città.
In tutte queste opere c’è, tuttavia, un elemento che inquieta: le strutture sono instabili, le sedie traballano e i palazzi risultano sghembi.
Come per trovare un perno alla porzione di mondo scoperta, l’artista si rivolge allora a se stesso, realizzando il ciclo degli autoritratti.
La valenza affermativa dell’autoritratto è evidente, ancor più considerando che l’artista si racconta non soltanto nel presente, ma anche e soprattutto nel passato, come in una sorta di “ricerca del tempo perduto”. E in questa ricerca affiorano ansie e paure di fronte alle quali l’artista pone se stesso e noi insieme a lui.
L’ultima serie di opere è, infatti, costituita da numerosi ritratti in cui la visione è ravvicinata. Volti deformati da smorfie e bambini mascherati ci guardano e noi li ri-guardiamo. Siamo di fronte alle nostre stesse maschere, ai condizionamenti che ci danno forma fin dall’infanzia. Non esiste un’età dell’innocenza pura. Queste maschere sono allo stesso tempo una condanna e una salvezza: da una parte ci snaturano, ma, dall’altra, senza di esse non potremmo vivere nel mondo. Sono come protesi che ci trasformano in freaks in mezzo a freaks.
L’artista le mostra prima di tutto a se stesso, ma siamo chiamati anche noi a riconoscerle e accettarle. In questo modo prendiamo coscienza di noi stessi.
Nessun insegnamento morale. Solo constatazioni, ricognizioni e appropriazioni. Se noi diamo un nome, un’immagine, alle strutture che ci determinano e delle quali diveniamo parte, possiamo riconoscerle e guardarle con serenità, senza più alcuna inquietudine.

Roberta Gnagnetti